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Endometriosi: dieta e cure naturali

    Endometriosi: dieta e cure naturali

    L’endometriosi è una malattia infiammatoria cronica complessa che colpisce circa 3 milioni di donne solo in Italia. E’ caratterizzata dalla presenza di tessuto endometriale al di fuori dell’utero (mentre, nelle donne normali, esso si trova solo dentro l’utero e costituisce la parte dove si impianta l’embrione o, in mancanza di fecondazione, sanguina dando le mestruazioni). Esso risponde agli stimoli ormonali proprio come l’endometrio uterino: cresce su influenza degli estrogeni, si “immobilizza” quanto aumenta il progesterone e si sfalda quanto questo viene a mancare ma, nel momento in cui sanguina, non può uscire dal corpo e si hanno così piccole emorragie interne, con conseguente aumento dell’infiammazione e attivazione di processi di coagulazione e cicatrizzazione nelle zone in cui troviamo i focolai endometriosici: nel cavo del Douglas, vicino alla vescica, al retto, ai legamenti utero-sacrali e in molte altre sedi anatomiche. Mese dopo mese, lo stato infiammatorio, le aderenze e il tessuto endometriosico cresce, causando problemi non solo endocrino-ginecologici ma anche problematiche legate agli altri organi.

    L’eziopatogenesi dell’endometriosi è pressoché ignota; non si conoscono quindi le cause vere e proprie che provocano questa malattia, ma sono state avanzate numerose ipotesi probabili. Secondo alcuni, durante le mestruazioni e a seguito delle contrazioni uterine, parte del tessuto all’interno dell’utero viene sospinto in alto e, attraverso le tube, raggiunge la cavità peritoneale. Secondo altri si tratta di una patologia su base autoimmune o comunque legata ad alterate funzioni immunologiche (se ti interessa, ho scritto un articolo che approfondisce i collegamenti fra endometriosi ed altre malattie autoimmuni), tanto che spesso si sentono storie di donne che non solo soffrono di questa patologia, ma anche di tiroidite di Hashimoto, artrite reumatoide e psoriasica, diabete di tipo I, celiachia ed allergie.

    #1 Cure e farmaci

    Per quanto riguarda la cura, non ne esiste una vera e propria, ma si possono seguire “cure” ormonali o sottoporsi a interventi in laparoscopia a seconda della gravità della malattia. Nel primo caso, si impiegano anticoncezionali (estro-progestinici o solo progestinici), che diminuiscono la crescita dell’endometrio, oppure agonisti delle gonadotropine (il più commercializzato in Italia è l’Enantone), che inducono uno stato di menopausa temporaneo. La laparoscopia viene invece impiegata per eliminare questi gruppi di cellule quando, ad esempio, le lesioni si fanno importanti o si presentano occlusioni intestinali o uretrali.

    Da qualche mese, negli Stati Uniti, sta prendendo piede una cura sperimentale non ancora approvata dall’FDAma che sta accogliendo incredibile consenso in quanto tutte le donne che la provano la considerano miracolosa: viene somministrata la nattochinasi, una proteina fibrinolitica, cioè che rende il sangue più liquido perché previene la coagulazione sanguigna. Se vuoi approfondire come questo farmaco possa aiutare a combattere l’endometriosi ed altre malattie, leggi questo mio interessante articolo.

    #2 Alimentazione e stile di vita

    Nonostante l’impiego di anticoncezionali sia, nella stragrande maggioranza dei casi, la soluzione più efficace considerando il rapporto rischi/benefici, anche la dieta può avere un ruolo significativo.

    Fra i cibi da evitare come la peste rientrano tutti quelli notoriamente dannosi come: cibi industriali e preconfezionati come le merendine, che contengono additivi, edulcoranti, dolcificanti, grassi idrogenati e conservanti, alcol, fumo, bevande zuccherate e contenenti caffeina.

    Fra i cibi il cui consumo va ridotto al minimo si annoverano i latticini (burro, latte, formaggi), le carni rosse e gli insaccati, tutti ricchissimi di grassi saturi, che favoriscono la produzione di prostaglandine, che a loro volta favoriscono gli stati infiammatori. Inoltre, al giorno d’oggi, i latticini e le carni sono prodotti quasi esclusivamente a livello industriale, dove viene fatto uso di antibiotici e ormoni, che modificano completamente la flora intestinale e alterano l’omeostasi ormonale del nostro corpo. Particolare attenzione va prestata anche nei confronti di pollame e uova, che dovrebbero essere sempre prodotte da allevamento all’aperto, possibilmente biologico. Se non sai come scoprire l’origine delle uova, guarda il codice alfanumerico con 11 caratteri che trovi sul guscio di ogni uovo: se il primo numero con cui inizia la sequenza è 0 o 1, vai sul sicuro e acquistale!

    Altri cibi vietati sono tutti gli zuccheri raffinati: alimenti come la pizza, il pane, la pasta devono essere prodotti con farine integrali e/o senza glutine e andrebbero consumati più di rado, introducendo invece riso integrale, orzo ma soprattutto amaranto e quinoa nella dieta. I cereali integrali, la frutta e la verdura garantiscono un maggior apporto di fibre, necessario per favorire un’eliminazione più rapida di estrogeni attraverso l’intestino. Oltre ad una drastica diminuzione di carni grasse e uova (soprattutto il tuorlo), particolare attenzione va rivolta anche al grano (integrale e non) e alle noci perché tutti questi contengono acido arachidonico, un precursore delle prostaglandine e quindi dell’infiammazione.

    Per quanto riguarda i cibi che possono essere consumati in grandi quantità, via libera a pesce ricco di omega 3 (associato ad una diminuzione dell’incidenza di endometriosi come tutto il pesce azzurro (come sarde e sardine), il tonno, il salmone, ma fate attenzione che sia pesce fresco e pescato in acque sicure.

    Via libera a frutta (che va lavata con cura in quanto i pesticidi usati spesso in agricoltura favoriscono l’insorgere della malattia) e verdura, in particolare alle verdure crocifere (broccoli, cavoli, cavolfiori) in quanto contengono l’indolo-3-carbinolo, una sostanza che non solo ha una potente attività anti-estrogenica, ma è anche antiossidante e anti-cancerogeno. Anche i legumi possono fornire benefici in quanto sono una fonte vegetale di proteine, fibre e ferro. Attenzione se leggete che i legumi contengono fitoestrogeni e quindi mimano l’effetto di questi ormoni nel corpo: i fitoestrogeni possono infatti avere un effetto antiestrogenico se consumati in basse quantità o, se espletano un effetto estrogenico, esso è molto minore a quello degli estrogeni endogeni. Quindi i legumi possono apportare dei benefici se consumati 2-3 volte a settimana. Ciononostante, viene scoraggiato il consumo della soia, che contiene isoflavoni con un effetto estrogenico più forte.

    Un organo da tenere in considerazione quando si tratta di endometriosi è il fegato, in quanto esso è il responsabile del metabolismo degli estrogeni: un fegato in salute catabolizza questi ormoni più rapidamente e ne assicura una più rapida eliminazione: oltre a frutta e verdura (soprattutto mele, limoni, cavoli e carciofi), sono fondamentali il cardo mariano e il tè verde (possibilmente senza teina/caffeina). Quest’ultimo, in particolare, è l’alimento con le maggiori quantità di gallato di epigallocatechina, una sostanza fenomenale nella lotta all’endometriosi. Essa infatti aiuta a prevenire la formazione di aderenze essendo un potente antiaggregante piastrinico e antiangiogenetico, aiuta contro i dolori e l’infiammazione ed è anche un potente antiossidante, dove spesso questi vengono a mancare nelle donne affette da endometriosi.

    Accanto a variazioni anche sostanziali della dieta, non deve mancare l’esercizio fisico aerobico moderato: bastano 20-30 minuti di camminata all’aperto per aiutare a ridurre l’infiammazione e tenere in forma ossa e muscoli. Un ulteriore aiuto può giungere da integratori di vitamine, minerali ed erbe omeopatiche. Fondamentali sono tutti gli antiossidanti (vitamina C, E, zinco e selenio, resveratrolo, astaxantina), ma soprattutto il magnesio, le vitamine del gruppo B e la vitamina D, tutti associati ad un rischio inversamente proporzionale di sviluppare la malattia. Fra le erbe, la migliore resta sempre il Vitex agnocasto, che è in grado di diminuire gli estrogeni circolanti a favore del progesterone (nelle donne affette da endometriosi, vi è spesso un altissimo rapporto estrogeni/progesterone).

    Un altro accorgimento molto importante riguarda evitare di usare di contenitori di plastica, che possono rilasciare xenoestrogeni nei cibi.

     

     

     

    I contenuti presenti su questo articolo hanno carattere informativo e non si sostituiscono in nessun modo a valutazioni di medici, dietisti o nutrizionisti specializzati o a terapie in atto. Ricordate sempre prima di assumere medicinali o prodotti di consultare un medico e di leggere sempre il foglio illustrativo. Nel rispetto del Codice di Condotta prescritto dal D.L. 70 del 9/4/2003, le informazioni inserite in questo articolo devono considerarsi di tipo culturale ed informativo.

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    One Thought to “Endometriosi: dieta e cure naturali”

    1. AnnaLeesa

      Soffro di questa malattia e ho recentemente trovato molto sollievo dall’uso di un integratore alimentare naturale che include partenio, quercetina, curcuma e omega3 e 6… si chiama Endoplus e sono delle pastiglie.

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