L’utero retroverso è una particolare conformazione anatomica femminile, non interferisce con il concepimento e non ostacola la gravidanza. Cerchiamo di fare chiarezza su cosa implica realmente.
L’utero retroverso o retroflesso non rappresenta una vera e propria patologia, si tratta solo di una variante biologica del corpo umano, contraddistinta da un diverso orientamento dell’organo all’interno della cavità pelvica. Normalmente l’utero delle donne adulte è situato nella cavità pelvica, tra la vescica davanti e il retto dietro. In questo caso l’utero assume una posizione antiriflessa e antiversa. Mentre La retroversione uterina è la condizione nella quale l’utero presenta l’angolo fra corpo e collo aperto posteriormente verso la cavità sacrale.
Con una semplice ecografia pelvica è possibile capire se si ha questa particolare condizione dell’utero. Non ci sono sintomi specifici che ci avvertono di questa strana flessione dell’utero.
Cause utero retroverso
Ma quali sono le cause di questa strana conformazione? In verità non ci sono cause, si tratta solo di un puro caso. Gli studi scientifici su questo argomento sono piuttosto rari, e i medici tendono a non intervenire, perché questa posizione dell’utero non comporta alcun disagio.
Parliamo di retroversione “primaria”, quando l’organo ha assunto naturalmente questa posizione durante lo sviluppo: in questi casi la scoperta avviene per puro caso durante gli esami periodici di controllo ginecologico; invece parliamo di retroversione “secondaria o acquisita”, quando l’utero è inizialmente antiverso e cambia posizione a causa di un’anomalia che insorge nella zona pelvica, come ad esempio un fibroma o un’aderenza.
Le retroversioni secondarie possono inoltre presentarsi nel periodo post parto in quanto i legamenti che mantengono l’utero in posizione si possono distendere o lacerare, provocando così una retroversione.
Che cosa comporta avere l’utero retroverso
I dolori mestruali e i dolori che si avvertono durante i rapporti sessuale sono associati alla retroversione dell’utero. Le dismenorree (dolori mestruali) sono dovute da contrazioni dell’utero durante il ciclo mestruale, che possono essere più o meno acute e quindi più o meno dolorose, indipendentemente dal fatto che l’utero sia antiverso o retroverso. È invece possibile che l’utero retroverso sia causa di dispareunie, ovvero dolori durante i rapporti sessuali. A causa della retroversione uterina, durante i rapporti è possibile che il pene urti contro il collo dell’utero, una zona molto sensibile, provocando così eventuale fastidio o dolore. Bisogna però dire che ogni donna è diversa dall’altra: alcune lamentano fastidi molto frequenti, altre solo in caso di particolari posizioni sessuali e comunque non è detto che questi disturbi non siano dovuti ad altri fattori.
Utero retroverso e gravidanza
La retroversione uterina non rappresenta nessun problema per la donna che desidera avere un figlio, a patto che le tube siano aperte e che non non sia accompagnato da altri problemi. In gravidanza l’utero retroverso non condiziona il suo svolgimento. Solitamente intorno al 4 mese, l’utero torna gradualmente e naturalmente in posizione anteversa grazie all’aumento del suo volume e al crescere del feto.
Se l’utero invece di mantiene retroverso, possono presentarsi due complicazioni: la prima è la ritenzione acuta dell’urina dovuta al fatto che il collo dell’utero vada ad appoggiarsi sulla vescica e sull’uretra, impedendo la discesa dell’urina. La seconda è la cosiddetta “incarcerazione dell’utero”, dato che la retroversione non corretta ne impedisce lo sviluppo.
Nei pochi casi in cui invece si mantiene retroverso, possono insorgere due complicazioni: la prima è la ritenzione acuta dell’urina dovuta al fatto che il collo dell’utero vada ad appoggiarsi sulla vescica e sull’uretra, impedendo la discesa dell’urina. La seconda è la cosiddetta “incarcerazione dell’utero”, che consiste nella permanenza dell’utero gravido nella cavità del piccolo bacino oltre il 3° mese di gravidanza. I sintomi si manifestano con la compressione degli organi pelvici (retto, uretra, vasi sanguiferi ecc.), con cistite, con conati di aborto e, nei casi più gravi, con la necrosi delle pareti dell’utero.
Nell’eventualità che la retroversione non si corregga da sola al termine del primo trimestre, con una semplice manovra effettuata con le dita dal ginecologo per via vaginale, è possibile riportare l’utero in posizione normale, cioè antiversa, permettendo il normale corso della gravidanza.
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