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Infertilità: gli esami per lei e per lui

Infertilità: gli esami per lei e per lui

Si stima che circa il 15-20% delle coppie possa avere problemi di fertilità. L’infertilità maschile e femminile è spesso insospettabile e persino, a volte, difficile da diagnosticare (si stima, infatti, che nel 10-15% dei casi la sterilità non abbia una causa conosciuta o conoscibile). I test che si eseguono per verificare la causa (o le cause) alla base delle difficoltà nel concepimento sono mirati e, normalmente, non si eseguono su persone asintomatiche che non si rivolgano ai medici per scopri riproduttivi.

In questo articolo verranno elencati sia gli esami da prendere in considerazione per le persone o le coppie che hanno ricercato, senza successo, il concepimento per più di 6 mesi, sia quelli a cui chiunque potrebbe sottoporsi per appurare la funzionalità dei propri organi sessuali.

Prevenire l’infertilità maschile e femminile

Cominciamo dunque dalla seconda categoria, sottolineando quali potrebbero essere gli esami di screening che una donna potrebbe richiedere durante una visita ginecologica o anche semplicemente al proprio medico curante, specie se sessualmente attiva, e quali sono gli accorgimenti da seguire per preservare la propria fertilità:

  • Alimentazione e stile di vita. Alcol, fumo, esposizione ad inquinamento massiccio e cattivissime abitudini alimentari (associate a deficit nutritivi o vitaminici o troppo ricche di grassi e potenziali xenormoni) possono alterare il ciclo mestruale, inibire l’ovulazione o provocare altri problemi agli organi riproduttivi. È importantissimo tener presente questi fattori.
  • PAP test. Questo esame viene svolto ogni tre anni per le ragazze o le donne sessualmente attive. Esso consiste nel prelievo di cellule della cervice uterina, che vengono poi analizzate per eventualmente evidenziarne di anomale. Questo test serve solo ed esclusivamente per ricercare cellule tumorali o in procinto di diventarlo ed è quindi consigliato per diagnostica un’infezione da papilloma virus (HPV) e/o cancro al collo dell’utero. Tuttavia, l’infezione da HPV può anche causare danni che vanno a minare la fertilità presente e futura femminile e maschile ed è quindi importante effettuare questo test di routine.
  • Usare sempre il preservativo. Per quanto possa sembrare banale, questa è forse l’accortezza più importante per prevenire problematiche irrisolvibili agli organi riproduttivi. Esso infatti protegge (sia la donna che l’uomo) dalle principali malattie sessualmente trasmissibili (o MST), che possono causare infertilità assoluta. È importante indossarlo sempre, anche durante rapporti sessuali con un partner fisso in salute, sia perché le MST sono molto spesso asintomatiche sia nell’uomo che nella donna sia perchè quest’ultima può sviluppare infezioni non sessualmente trasmissibili sessualmente (es. Candida) che potrebbero infettare anche l’uomo.
  • Tamponi vaginali e cervicali. Questo consiglio va di pari passo con l’uso del preservativo ed è altrettanto importante. Ha le stesse modalità di esecuzione di un PAP test e serve a evidenziare la presenza di infezioni batteriche o micotiche (da Chlamydia, da Gonorrea, da Gardnerella, da Candida, etc..). Questo esame è fondamentale perché permette di evidenziare la presenza di infezioni anche molto gravi, che troppo spesso non presentano alcun sintomo. Proprio perché asintomatiche, queste infezioni spesso restano latenti per anni e, se non curate, possono dar luogo all’infiammazione pelvica cronica (PID), che può, a sua volta, danneggiare irreversibilmente le tube o altre parti. Non solo: anche se le tube sono perfettamente funzionanti e i livelli ormonali eccellenti, una piccola infezione può impedire il concepimento o l’annidamento anche in una donna che altrimenti potrebbe concepire senza problemi naturalmente.  

Per lui gli accorgimenti e i test sono molto simili. Alcol e fumo possono provocare problemi anche all’apparato maschile, il preservativo è altrettanto importante per l’uomo e, nel caso di sospetta infezione nella partner femminile, anche per il maschio potrebbe essere consigliato un tampone uretrale o spermiocoltura.

Sia l’uomo che la donna, inoltre, dovrebbero imparare ad osservare i campanelli d’allarme. In lui potrebbero essere: dolore o bruciore durante la minzione, cambiamento nella forma o nel colore dei genitali esterni o qualunque altra anomalia. Lei, d’altro canto, dovrebbe stare attenta a bruciori o dolori urinari ma anche a spotting intermestruale (perdite di sangue non durante le mestruazioni), perdite vaginali anomale (di un colore o odore mai presentatisi prima) o un ciclo mestruale particolarmente insopportabile (non risolvibile tramite antidolorifici e antinfiammatori quali il  specie se accompagnato da stitichezza e dolore diffuso intorno all’ano, vomito, bruciore urinario o svenimenti perché potrebbe trattarsi di endometriosi.

Diagnosticare l’infertilità

Molti degli esami sopraelencati (tampone vaginale, uretrale o spermiocultura) vengono eseguiti quando vi è un sospetto di infertilità, assieme a molte altre procedure che elencherò in seguito.

Per lei: 

  • Esame del sangue con screening ormonale. Vengono misurati i livelli degli ormoni legati all’ovulazione e alla crescita dell’endometrio (FSH, LH, progesterone, estradiolo) nonché di quelli tiroidei (TSH, FT3, FT4) e della prolattina. Alti livelli di FSH possono segnalare difficoltà a produrre oociti o premenopausa.
  • Tampone vaginale, di cui abbiamo già ampiamente parlato e che è fondamentale per evidenziare tutta una serie di infezioni che possono impedire la fecondazione o l’annidamento dell’embrione.
  • Ecografia pelvica. Questa procedura permette di analizzare la morfologia (cioè la forma, la struttura) degli organi genitali interni e evidenziare eventuali patologie. Può essere eseguita per via trans vaginale oppure tramite una sonda esternamente sull’addome.
  • Isterosalpingografia. Esso è forse l’esame più invasivo (e spesso anche fastidioso) di cui parlerò oggi. Esso permette di ispezionare i genitali interni mediante tecniche radiografiche con mezzo di contrasto. Si effettua se si temono malformazioni a livello dell’utero o chiusura e malfunzionamento a livello delle tube.
  • Esame endoscopico. Con esame endoscopico intendo qui l’isteroscopia e non procedure diagnostico-chirurgiche quali la laparoscopia. L’isteroscopia consiste nell’introduzione di un endoscopio a fibre ottiche nell’utero, attraverso il canale cervicale (debitamente dilatato), per via trans vaginale. Lo scopo è di visualizzare l’interno della cavità uterina. Questo esame è richiesto solo se vi è un sospetto diagnostico particolare (polipi o fibromi uterini, aderenze causate dall’endometriosi, ecc.).

Prima di effettuare un’isteroscopia o un’isterosalpingografia, è bene effettuare un tampone vaginale per escludere eventuali infezioni latenti od evitare che queste si diffondano con il passaggio del mezzo di contrasto o della sonda. Naturalmente sarà il medico specialista a decretare se sia necessario, ma bisognerebbe effettuarlo ogni qual volta ci sia anche solo il minimo sospetto di una possibile infezione.  

Per lui:

  • Spermiogramma. Questo è il principale test effettuato per accertare problemi di fertilità maschili. Questo esame consiste in un’analisi accurata del liquido seminale, in particolare della quantità dell’eiaculato, del numero di spermatozoi presenti (solitamente deve essere superiore ai 15-20 milioni per mL, altrimenti si parla di oligospermia o azoospermia nei casi più gravi), la morfologia (cioè la forma, la struttura degli spermatozoi) e motilità progressiva (quella totale, cioè degli spermatozoi rapidamente progressivi + lentamente progressivi + mobili in situ dovrebbe superare il 40%) ;
  • Spermiocoltura. Questo test può essere effettuato prima dello spermiogramma sul medesimo campione di liquido seminale e serve per ricercare eventuali infezioni batteriche (es. Chlamydia, Ureaplasma, Gonorrea), che si possono evidenziare anche attraverso tampone uretrale.
  • Dosaggi ormonali. Misurati nel caso in cui lo spermiogramma abbia rilevato anomalie (es. un basso numero di spermatozoi). Di solito si valutano i livelli di FSH (responsabile della produzione di spermatozoi nell’uomo), di LH (che nell’uomo stimola i testicoli a produrre testosterone), estradiolo e prolattina.
  • Ecodoppler. Si tratta di una particolare procedura ecografica suggerita quando vi è la possibilità di varicocele (dilatazione delle vene dei testicoli), una delle principali cause di infertilità maschile. 

Sia l’uomo che la donna possono venir sottoposti all’esame del cariotipo, un’analisi dei cromosomi contenuti nelle cellule dei due individui della coppia. I cromosomi costituiscono il DNA “compattato”, il nostro patrimonio genetico. Questo test serve per evidenziare difetti genetici a livello del numero o della struttura dei cromosomi, spesso responsabili di aborti ripetuti o malattie genetiche anche gravi nel nascituro. Si tratta però di un esame di secondo livello.

I contenuti presenti su questo articolo hanno carattere informativo e non si sostituiscono in nessun modo a valutazioni di medici, dietisti o nutrizionisti specializzati o a terapie in atto. Ricordate sempre prima di assumere medicinali o prodotti di consultare un medico e di leggere sempre il foglio illustrativo. Nel rispetto del Codice di Condotta prescritto dal D.L. 70 del 9/4/2003, le informazioni inserite in questo articolo devono considerarsi di tipo culturale ed informativo.

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