La dispareunia, cioè il dolore durante i rapporti sessuali, è una condizione molto frequente nelle donne in età fertile in quanto colpisce tra il 10 e il 20% delle donne in età fertile. Alla base di questa patologia vi sono diverse cause, alcune legate alla conformazione anatomica femminile e/o maschile, altre connesse a patologie spesso subdole e poco conosciute, altre ancora sono associate a fattori psicologici. In questo articolo andremo ad analizzare ciascuno di questi elementi elencandone sintomi, conseguenze sulla vita di coppia e consigli su come risolverli.
Prima di tutto, la dispareunia va suddivisa in due sottocategorie: dispareunia esterna ed interna. La prima si verifica fin dall’inizio della penetrazione ed è collegata soprattutto a una o più delle seguenti patologie o condizioni:
- ipoplasia vaginale, cioè una vagina con canale di dimensioni ridotte. Le dimensioni della lunghezza della vagina possono variare tra i 7 e i 12 cm ma questo valore può essere anche molto inferiore o molto superiore. È indicata l’incisione o la parziale escissione;
- scarsa lubrificazione, legata a preliminari troppo brevi o frettolosi (che non permettono una sufficiente eccitazione sessuale) o all’assunzione di contraccettivi;
- imene fibroso, quindi particolarmente rigido, che può impedire la penetrazione. In questi casi è indicata una incisione o recisione parziale dell’imene;
- vaginite infiammatoria o cronica, un’infiammazione della vagina dovuta per esempio ad un’infezione come la candida o la clamidia. In questo caso, è importante guarire completamente prima di riprendere i rapporti, anche per evitare il diffondersi delle malattie;
- uretrite, cioè l’infiammazione dell’uretra. Solitamente il trattamento impiega antibiotici;
- episiotomia, cioè la recisione vulvo-vaginale fatta per agevolare il parto nella fase espulsiva. Attendere qualche settimana è importante;
- vaginismo, un disturbo causato soprattutto da fattori psicologici che rende impossibile o comunque dolorosa la penetrazione (spesso fin dall’inizio) a causa di un’involontaria contrazione dei muscoli del pavimento pelvico. Le ragioni di questi spasmi possono essere legate ad una fobia nei confronti dell’atto penetrativo, associati ad un ricordo traumatico (una violenza o rapporti sessuali dolorosi passati che condizionano anche quelli presenti), ad una considerazione negativa e peccaminosa dell’atto sessuale, all’educazione ricevuta, al timore di perdere sangue e molto altro. Le terapie che si seguono in questi casi sono psicologiche (presso un psicoterapeuta o sessuologo) e farmacologiche (attraverso l’assunzione di ansiolitici o altro), nonché esercizi eseguiti individualmente o presso un fisioterapista per imparare a rilassare la muscolatura pelvica. Anche corsi di yoga e tecniche di rilassamento possono apportare molti benefici. Tuttavia, il vaginismo può essere legato anche ad altre cause non di natura psicologica, come per esempio la vestibolite vulvare, un’infiammazione dei tessuti all’entrata nella vagina. Le cause possono essere legate a scarsa lubrificazione in atti sessuali precedenti, che ha causato attrito tra la parete vaginale e il pene e quindi microtraumi della mucosa, portando ad un’infiammazione della zona.
La dispareunia interna è invece collegata di più a patologie croniche o infiammatorie, tra cui:
- cistite, infiammazione a livello della vescica. Si cura, come l’uretrite, con antibiotici e altri farmaci;
- utero retroverso. Questa è una conformazione anatomica del tutto fisiologica – cioè normale- in quanto non altera le funzioni dell’utero e dell’apparato riproduttivo (la probabilità di concepimento non diminuisce rispetto ad una donna con l’utero anteverso e le gravidanze procedono senza alcun problema). Per ridurre i dolori, in questo caso si consiglia di assumere delle posizioni più favorevoli alla conformazione dell’utero e dell’apparato genitale;
- endometriosi, una malattia infiammatoria cronica che comporta la crescita di endometrio al di fuori dell’utero e comporta sanguinamenti interni durante le mestruazioni. Le soluzioni migliori per questa grave patologia sono la terapia farmacologica con contraccettivi ormonali o inibitori delle gonadotropine oppure l’intervento chirurgico di asportazione delle lesioni in laparoscopia;
- infiammazioni pelviche acute o croniche, un processo infiammatorio cronico di natura infettiva (spesso clamidia) che colpisce soprattutto tube di Falloppio e più raramente utero, ovaie e peritoneo. La patologia può essere prevenuta se si interviene subito non appena subentra l’infezione;
A tutti questi fattori si aggiungono variazioni anatomiche patologiche del partner maschile, come per esempio griposi o la sindrome di Peyronie.
Come potete vedere, le cause alla base di questo disturbo sono moltissime e di varia natura, spesso infiammatoria o psicologica. Il primo passo verso la risoluzione del proprio problema è parlarne apertamente con uno specialista, in modo che questi possa fare un’anamnesi e poi una diagnosi corretta: infezioni passate o presenti, operazioni chirurgiche, fobie o patologie infiammatorie sono alcuni degli elementi che non vanno tralasciati durante il colloquio.
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